MATRIMONIO SOLIDALE - BOMBONIERE DI "TRAME AFRICANE"

SPOSIDOC SOSTIENE L'OPERA DI TRAME AFRICANE

SPOSIDOC Il portale degli Sposi, è lieto ed onorato di sostenere la preziosa e concreta opera umanitaria di "TRAME AFRICANE" condotta con passione ed impegno da Pasquale Coppola, Presidente della ONLUS, attraverso le tante iniziative poste in essere.

Gli sposi solidali possono fornire un efficace contributo a favore di questa organizzazione che non ha fini di lucro e che non si limita ad inviare mezzi economici a chi ne ha bisogno, ma opera in loco, direttamente nelle zone di intervento, per dare un pasto giornaliero a bambini ed anziani e crea con la formazione professionale le premesse per uno sviluppo futuro di popolazioni meno abbienti su taluni territori del suolo africano.
In occasione del Matrimonio si può mostrare un segno tangibile di sensibilità donando una Bomboniera Solidale che reca i segni della originalità nella forma e nella sostanza.
Con la bomboniera solidale si sostituisce l'acquisto dei classici oggettini che normalmente accompagnano i confetti con una donazione a sostegno di questa meravigliosa, importante e fattiva iniziativa.

Numerosi sono i gadgets e gli articoli destinati a formare oggetto di dono di varie ricorrenze che TRAME AFRICANE realizza direttamente in Africa all'interno del Machaka Project.
Ci sono poi i tanti oggetti realizzati all'interno del laboratorio di perline di Kiirua: collane, bracciali, anelli, portachiavi, Rosari, addobbi natalizi, campanelle, elefanti, giraffe, rane, zebre, coccodrilli e portacandele, tutti realizzati a mano dalle giovani donne coinvolte nel progetto, per lo più ragazze madri o donne strappate alla strada che hanno, attraverso questo lavoro, finalmente la possibilità di riprendere un nuovo percorso di vita, con dignità, grazie al proprio impegno. Sono tutti oggetti meravigliosi, sia per come sono fatti che per quello che rappresentano.
Nell'utilizzo come bomboniera i diversi gadgets possono essere accompagnati da una pergamena descrittiva dell'iniziativa. In ogni caso, è possibile scegliere anche la sola pergamena, disponibile anche in "carta di Amalfi", da accompagnare semplicemente ai confetti.

...Con una Bomboniera Solidale sarà come accogliere alla propria festa di nozze anche i bambini e le giovani donne che si sceglierà di aiutare!... un gesto di amore nei confronti di chi nella vita è stato meno fortunato.

Attraverso il portale SPOSIDOC e con il link al sito di Trame Africane potrete attingere tutte le informazioni utili per la scelta delle bomboniere solidali ed acquisire ulteriori notizie su questa ed altre meritevoli iniziative.

Recapiti e Link Utili
Via Lepanto, 6 - 80045 Pompei (NA)
Sede Operativa: Via Santa Maria La Carità, 157 - 84018 Scafati (SA)
Tel +39 081 863 3370 - Fax +39 081 863 5579
sito internet http://www.trameafricane.org/
email info@trameafricane.org

MATRIMONIO SOLIDALE - TRAME AFRICANE ONLUS


Trame Africane è una Onlus (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale), che ha come obiettivo creare concrete possibilità di crescita nei paesi in via di sviluppo, fornendo alle persone che vivono in condizioni disagiate strumenti e opportunità per migliorare le proprie condizioni di vita attraverso l’ istruzione, la formazione professionale ed il lavoro, l’educazione sanitaria e la costruzione di infrastrutture. I progetti, che nascono attraverso gli incontri con le persone del luogo a cui gli interventi sono rivolti, vengono realizzati grazie al coinvolgimento anche di partner locali, conoscitori del contesto sociale e culturale in cui si va ad operare. In questo modo si riesce a rispondere alle reali necessità delle persone coinvolte, rispettandone tradizioni e cultura, senza imporre alcun modello predefinito. Con questo spirito sono stati avviati due diversi progetti: il "Machaka Project" in Kenya e il "Mbulungu Project" nella Repubblica Democratica del Congo.

Machaka Project
Il Machaka Project viene gestito in collaborazione con le Little Sisters of St. Therese of the Child Jesus. Questo progetto nasce e si sviluppa inizialmente a sostegno di Machaka, un villaggio situato alle pendici del Monte Kenya ed abitato da circa 8000 persone per lo più bambini, ma successivamente si espande coinvolgendo anche i villaggi vicini di Kiirua e Maigene.

Istruzione - Formazione - Lavoro
La conoscenza ed il lavoro come strumenti per riprendere in mano il proprio destino, con dignità e senza essere costretti sempre a ringraziare qualcuno. In questa ottica è stata avviata nel villaggio di Machaka la Domestic School: taglio, cucito e alimentazione alcune delle materie insegnate con l’obiettivo di far acquisire nuove competenze lavorative alle giovani donne. Inoltre, sono state istituite borse di studio assegnate a studenti meritevoli che altrimenti non avrebbero potuto continuare gli studi. Ormai sono centinaia i ragazzi che usufruiscono di questa iniziativa ed il loro numero continua ad aumentare di anno in anno. E’ stato creato un asilo dove i bambini dai due ai quattro anni, strappati alla strada, iniziano un percorso di scolarizzazione e vengono seguiti sia da un punto di vista sanitario che alimentare, ricevendo ogni giorno una buona colazione ed un pranzo sostanzioso. E’stato organizzato un laboratorio per la realizzazione di oggetti in perline, dove le ragazze in necessità imparano un mestiere e successivamente continuano a lavorare. Il laboratorio si autofinanzia attraverso la vendita dei prodotti , che diventano i gadget dell’associazione. Sono stati donati un trattore, una seminatrice ed un aratro ad un gruppo di sessanta agricoltori, per consentire loro di intraprendere una prima forma di cooperativa agricola.

Sanità
L’AIDS ed altre malattie quali tifo e colera, si diffondono a causa dell’assoluta inesistenza dei più elementari principi igienici, sanitari e sessuali. E’ stato costruito un idoneo dispensario, quale struttura di primo soccorso, centro di vaccinazione e base da cui far finalmente partire un programma informativo e di sensibilizzazione per arginare il propagarsi di queste malattie infettive. Ora un nuovo impegno ci aspetta su questo fronte ed è la ricostruzione dell'ospedale St. Therese di Kiirua. E' questo un impegno grandissimo per un'associazione come la nostra, ma è un obiettivo fondamentale per contribuire a risolvere la grave emergenza sanitaria che attanaglia la regione del Meru, dove si trovano i villaggi di Machaka e Kiirua.

Mbulungu Project
Un nuovo progetto è stato intrapreso nel villaggio di Mbulungu, nella Repubblica Democratica del Congo. L’intervento prevede la costruzione di un piccolo ospedale per rispondere alla grave situazione sanitaria attuale,e di una scuola professionale di falegnameria e di cucito per dare la possibilità ai ragazzi e alle ragazze di imparare una professione. Per quanto concerne l’ospedale, la struttura sarà completata entro la fine di quest’anno e subito dopo si provvederà ad attrezzarlo di tutto quanto è necessario per renderlo operativo.

Come contribuire
Il Machaka project è finanziato con quote associative e donazioni, sia da privati che da aziende. Gli obiettivi sono impegnativi, ma grazie al contributo di tanti amici che hanno preso a cuore il futuro degli abitanti di questi villaggi, non impossibili. Dare un contributo può essere fatto in tanti modi: richiedendo i gadget come le t-shirt, le felpe, le tazze, i biglietti augurali, i libri, gli oggetti in perline, le borse, che possono essere utilizzati anche come regali aziendali e come bomboniere solidali; partecipando agli eventi che man mano l’associazione organizza; richiedendo di divenire soci; offrendo il proprio supporto personale e di idee. Più del quanto è importante il come; l’importante è non far finta di non sapere; importante è sentirsi orgogliosi di fare qualcosa senza aspettarsi nulla in cambio, esclusivamente per la gioia di regalare a queste persone la possibilità non solo di un futuro migliore, ma innanzitutto... “la speranza di un futuro!!!”

Recapiti e Link Utili
Via Lepanto, 6 - 80045 Pompei (NA)
Sede Operativa: Via Santa Maria La Carità, 157 - 84018 Scafati (SA)
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LE CHIESE DI NAPOLI - Sant'Antonio a Posillipo

Il Santuario di Sant'Antonio a Posillipo

La Chiesa di Sant'Antonio a Posillipo è una chiesa santuario di Napoli ubicata nel quartiere omonimo; è raggiungibile sia dalle Rampe di Sant' Antonio (dette anche Tredici discese di Sant'Antonio, sia dalla via Minucio Felice.

Storia
La fondazione della chiesa risale al 1642 ed avvenne in un sito all'epoca scarsamente urbanizzato della città costituito da 4 villaggi rurali collegati con la zona di Mergellina da un'antica strada greco-romana.
I frati conventuali del terz'ordine vi fondarono una chiesetta ed un piccolo convento che ebbe nei primi anni la funzione di sanatorio. Sulla lapide di fondazione di leggeva: « FRATER PAVLVS ANSELONVS FR 3 ORDINIS S.TI FRANCISCI FVUNDATOR OB MAGNAM DEVOTIONEM FIERI FECIT ANNO DOMINI MDCXXXXII ».
Le mura dell'antica cappella sono oggi individuabili in corrispondenza dell'attuale sacrestia, così come i locali del convento originario sono riscontrabili nei locali denominati dell' ex-monastero.
Nel 1603, fu iniziato l'ampliamento della strada che portava al convento, mantenendo lungo il suo percorso parte delle antiche vestigia romane (pavimentazione romana) e venendo così a costituire un mezzo più agevole per i pellegrini che dalla città intedevano raggiungere l'edificio; la strada, già Salita Santa Maria delle Grazie, venne così indicata come Rampe di Sant'Antonio a Posillipo.
La chiesa nel frattempo assurse al titolo di Santuario Antoniano prendendo negli anni una forma a navata unica con tre cappelle laterali per ciascun lato ed il convento fu allargato.
La fabbrica della sacrestia fu avviata nel 1750, mentre quattro anni dopo fu la volta dell'edificazione del campanile a pianta rettangolare con cella campanaria ottagonale e bella cuspide in stile barocco; il chiostro del covento fu ultimato nel 1775.
La successiva sopressione degli ordini religiosi di epoca napoleonica, fece sì che la chiesa passasse al demanio e fosse destinata ad usi civili, sebbene affidata ad un rettore, ex-domenicano scampato ai fatti del 1799.
Nel 1824 il complesso fu affidato ai Domenicani di San Domenico Maggiore anche grazie all'intervento di Re Ferdinando II di Borbone che era in ottimi rapporti con l'ordine religioso.
Nel 1883 vi furono dei lavori di restauro che interessarono le cisterne dell'acqua e l'impianto originario che collegava il complesso all'antico acquedotto greco, oltre alla risistemazione delle celle dei frati.
Nel 1944 l'arcivescovo Alessio Ascalesi stabilisce nella chiesa posta al di fuori delle mura conventuale la costituzione di una parrocchia che andrà assumendo sempre maggior importanza negli anni anche grazie al nuovo assetto urbanistico della zona (la costruzione del piazzale antistante la chiesa da cui si gode uno spettacolare panorama sul Golfo di Napoli è degli anni '60).
Nel 1975-76 vennero eseguiti importanti lavori di restauro e consolidamento e nel 2000 venne ripresa, in occasione del periodo giubilare, l'antica tradizione della processione di Sant'Antonio di Padova cui la chiesa è dedicata.

Interno
La prima cappella a destra, un Crocifisso ligneo del XVII secolo, nella seconda raffigurazione di San Nicola di Bari di autore ignoto della metà del XVII secolo, mentre nell'ultima cappella a destra la Vergine della Purità derivazione dell'originale conservato in San Paolo Maggiore di Luis de Morales.
Nell'abside vi è l'altare maggiore policromo con la statua del Santo.
Tra le decorazioni a stucco sono coservate due tele del pittore napoletano Giacinto Diano rappresentanti L' estasi di Sant'Antonio, San Raffaele e San Tobiolo.

Recapiti e Link Utili
Via Minucio Felice, 13
80122 Napoli (NA)
tel. 0817142744

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LE PARTECIPAZIONI: LA CARTA DI AMALFI

Una carta pregiata

La carta di Amalfi, detta anche Charta Bambagina, è un particolare e pregiato tipo di carta prodotto fin dal Medioevo nella città campana.

Storia
Se ne hanno notizie a partire dal XIII secolo sebbene pare che le cartiere della repubblica marinara fossero attive già in precedenza.
Proibita nel 1220 da Federico II per gli atti notarili in quanto meno duratura della carta pergamena, ha tuttavia continuato ad essere prodotta e utilizzata, tanto che, nel XVIII secolo ancora una ventina di cartiere risultavano attive ad Amalfi e nelle vicine città. Fogli antichi di carta Amalfitana, a dispetto dei timori che ne comportarono il divieto d'uso, sono tuttora conservati e riportano documenti del '400.
In seguito ad un alluvione che colpì Amalfi nel novembre 1954, quasi tutte le cartiere furono distrutte, lasciandone intatte tre. Rimasero attive soltanto due famiglie di cartai: i Milano, che riconvertirono la loro cartiera in museo, e gli Amatruda, che ancora oggi continuano a produrre la carta a mano.
Attualmente la carta di Amalfi viene frequentemente utilizzata in occasione di annunci di cerimonie.

Procedimento di produzione
La carta di Amalfi deve il suo secondo nome, Charta Bambagina, al particolare procedimento di produzione, che, prescindendo dall'utilizzazione della cellulosa ricavata dal legno, parte da raccolte di cenci e stracci di lino, cotone e canapa di colore bianco.
Tali stoffe venivano in passato ridotte in poltiglia per mezzo di magli chiodati mossi da mulini a propulsione idraulica (ancora oggi visibili nella zona), oggi invece attraverso macchinari più sofisticati che ne permettono una maggiore raffinatezza.
La fibra, disciolta nell'acqua veniva e viene poi, a mano, trasformata in fogli per mezzo di telai formati da fili di ottone e bronzo, recanti per lo più in filigrana, gli stemmi delle antiche famiglie nobiliari della città.

Su Sposidoc potrai trovare tante altre informazioni utili su quest'argomento

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IL MATRIMONIO A TERMINE SALVA L'AMORE?

La proposta di legge parte dalla Germania

Un deputato del partito cattolico tedesco ha proposto il matrimonio a tempo: dopo 7 anni è previsto l'annullamento automatico del matrimonio, se si vuole restare insieme ci si deve risposare. L'obiettivo è risparmiare le spese di divorzio.
"In sette anni ogni matrimonio, salvo poche eccezioni, si logora, e i coniugi tirano avanti per non affrontare lo stress della separazione e le spese legali. E così vivono da infelici. Il matrimonio a termine è la loro liberazione. Una legge che istituisse il matrimonio a termine sarebbe benefica per l’umanità laica."
Questa è la proposta della signora Gabriele Pauli, alto esponente della Csu, partito cristiano-conservatore della Baviera, alleato della Cdu della cancelliera Angela Merkel.
E in Germania (e non solo) la polemica dilaga.
Secondo alcuni c’è una sostanziale differenza tra matrimonio a termine e divorzio. Il divorzio è una spaccatura dentro un’unione che doveva durare, perciò è un trauma per tutti (coniugi, parenti, figli), mentre la scadenza prestabilita non traumatizza nessuno, né coniugi né figli né parenti. Altri sostengono invece che avere una scadenza non sarebbe meno traumatico.
Ma il dato forse più curioso conferma quanto proposto da Gabriel Pauli: in media le coppie si separano dopo 7 anni e divorziano nel corso dell’ottavo anno.
Quindi, la proposta di rinnovare il matrimonio ogni 7 anni potrebbe, in effetti, far risparmiare molti soldi (e delusioni) a milioni di coppie scoppiate.
E in Italia? Da noi la tendenza è più o meno la stessa di quella europea: dal 1995 al 2005, in soli dieci anni, le separazioni sono aumentate del 57% (da 51 a 83 mila), i divorzi del 74% (da 27 a 47 mila).
Tuttavia il dato interessante riguarda la vita dopo la separazione: mentre le donne preferiscono tornare a vivere da sole o con i figli affidati a loro, gli uomini al contrario spesso sono costretti a tornare dai genitori. Tra assegno di mantenimento e nuove spese, gli uomini separati o divorziati non hanno più i soldi per trovare un alloggio.
Una coppia divisa ha maggiori spese, minor potere d’acquisto e tutto questo si ripercuote sul benessere, sullo stile di vita del nuovo nucleo familiare, soprattutto quando sono presenti anche dei bambini (ben l’8 % dei ragazzi tra i 10 e 15 anni).
Ma a pagare il prezzo maggiore sono quasi sempre le donne: sono loro che subiscono gli effetti economici negativi e sono più colpite nei paesi mediterranei e conservatori rispetto ai paesi scandinavi e socialdemocratici in cui il welfare e gli ammortizzatori sociali sono più efficaci e presenti.
Probabilmente, la proposta della deputata tedesca potrà apparire azzardata o sconveniente, ma, dati alla mano, sembra proprio che l’ondata di divorzi e separazioni sia inarrestabile e compito dei governi è anche quello di minimizzare i rischi e gli inconvenienti per le fasce più deboli della popolazione, anche a costo di attuare misure impopolari o “ingiuste” o incomprensibili.

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LA VITA A DUE - UN CAMMINO INSIEME

Suggerimenti per una vita di coppia

La vita a due può essere meravigliosa, ma certo non è facile. Un rapporto felice non capita per caso, ma si costruisce giorno per giorno e richiede pazienza, comprensione, dedizione, in altre parole, amore.
Può sembrare semplicistico: ma il modo migliore per essere felici nella vita di coppia è far felice l'altro.
Ecco allora alcuni suggerimenti affinchè ogni giorno trascorso insieme possa essere sempre incancellabile e luminoso.

Suggerimenti per lui
Impara ad ascoltare. Ascoltare non vuol dire trovare soluzioni ad un problema o dare consigli. Significa piuttosto cercare di comprendere quello che in quel momento lei sta provando condividendone le emozioni. Un uomo acquista parecchi punti agli occhi della sua compagna se la ascolta. Se la tua ragazza è depressa, per esempio, ha bisogno di sfogarsi e di sentirsi capita e non sentire dei pezzi di saggezza popolare come: ..."non ti piangere addosso, pensa a chi sta peggio di te".
Non dare mai nulla per scontato. Dopo anni assieme viene spontaneo dimenticare alcune ricorrenze, non farle più dei complimenti, non farle più delle sorprese. Ma se vuoi che la storia duri , devi continuare a farla sentire importante e preziosa. Per fare ciò ci sono tanti i modi ed alcuni di questi possono essere più semplici di quello che puoi immaginare: una telefonata solo per dirle che l'ami; un regalino fuori programma oppure puoi portarle ogni tanto la colazione a letto...
Dedicale tempo e attenzioni. Il rapporto di coppia è come una pianta: se vuoi che cresca, germogli e sia sempre verde devi curarla e innaffiarla. Cerca di trascorrere con lei almeno 30 minuti al giorno per parlare, per farsi qualche coccola, per fare qualche attività gratificante insieme.
Condividi con lei le tue emozioni. Per molti uomini aprirsi e parlare dei propri sentimenti può essere molto difficile. Ma se lei è la donna della tua vita vale sicuramente la pena sforzarsi in tal senso.
Cura il tuo aspetto. La sciatteria è una triste componente di molti rapporti consolidati. Barba non fatta, alito cattivo, capelli unti e forforosi sono nemici giurati dell'eros e della passione.
Aiutala nei lavori domestici. Se vivete insieme, non aspettarti che sia lei a fare tutto in casa. Anche se sei molto impegnato con il lavoro,mentre tua moglie ha molto tempo libero, non è una buona ragione per disseminare il caos ovunque! Fai almeno lo sforzo di tenere a posto le tue cose.

Suggerimenti per lei
Impara a essere assertiva
. Lui ti trascura? Non ti aiuta abbastanza in casa? Non disperderti in lamentele senza fine del tipo " sei così egoista" ,comunica invece le tue esigenze nel modo più diretto e chiaro possibile. Un esempio di comunicazione assertiva potrebbe essere questo :" Oggi ho avuto una brutta giornata e mi sento davvero giù. Ho bisogno di sfogarmi un po'.Ti va di ascoltarmi?"
Esprimi apprezzamento per le cose che lui fa per te. Invece di criticarlo per tutto quello che lui non fa, mostrati grata per tutto ciò che di positivo fa (sì, a volte capita di dare per scontato certe gentilezze). Sentirsi apprezzato è la molla che lo spingerà a dare di più.
Non cercare di cambiarlo. Certe donne si innamorano del potenziale di un uomo e sprecano tempo ed energie per far sì che lui diventi una persona diversa e migliore. Inutile dire che questi tentativi non funzionano mai e che il rapporto è soddisfacente solo se due persone si accettano per quello che sono.
Rispetta i suoi spazi. Non fare di un uomo l'unica ragione della tua vita e non trascurare amici e interessi anche quando è lui a chiedertelo.
Non fare la maestrina. Certe donne si comportano con il compagno come un mamma con il proprio figlio : sono sempre lì a dirgli che cosa dovrebbe fare, come dovrebbe comportarsi,come vestirsi e via dicendo. Perché il rapporto funzioni è necessario partire dal presupposto che siete tutte e due adulti!
Fallo sentire sempre il migliore!

LE CHIESE DI TORRE DEL GRECO (NA) - S. Michele Arcangelo ai Camaldoli







Chiesa di San Michele al Colle S. Alfonso

Il Colle di S. Alfonso è di chiara origine vulcanica.
Era d'uso nel medioevo appollaiare sui piccoli colli una casupola, una cappella.
Agli inizi del 1500, per la devozione dei torresi, furono eretti un tempietto semisferico e un piccolo casamento che serviva da lazzaretto per le malattie contagiose. Al XVI secolo risale il monumento dell’Epitaffio, costruito lungo la “Strada Regia delle Calabrie” e il colle fu chiamato “Sant’Angelo al Pitaffio”, più popolarmente “ ‘ncoppa ‘o monte”. La denominazione Camaldoli si deve a Cesare Zaffarana, uomo colto e devoto di Messina, che decise di lasciare il suo patrimonio ai Camaldolesi a patto che fosse eretto un eremo in un luogo del Regno di Napoli.
Nel 1600 Zaffarana morì e i monaci venuti in possesso dell’eredità scelsero Monte Sant’Angelo di Torre del Greco come luogo di preghiera. Così il cardinale Alfonso Gesualdo di Napoli il 19 marzo 1602 cedette la collina e la chiesetta dedicata a San Michele Arcangelo. L’attuale chiesa in stile barocco fu edificata nel 1741: a croce latina, ha due facciate, una che guarda il mare, l’altra le abitazioni dei monaci. All’interno troviamo l’altare maggiore riccamente decorato con marmi policromi, gli altari laterali, una cappella per il Capitolo e una sagrestia. Ancora oggi si conservano stucchi, decorazioni marmoree e le tele raffiguranti San Michele che vince i demoni, S. Romualdo, fondatore dell’ordine dei Camaldolesi e l’Addolorata; inoltre si possono ammirare anche la bella sagrestia ed un coro in legno intarsiato.
Caduti i Borboni, Gioacchino Murat soppresse gli ordini religiosi e nell’ottobre 1806 i Camaldolesi furono espulsi. Dopo alterne vicende, l’intero complesso, messo in vendita, fu rifiutato dal Comune di Torre del Greco per timore di scomuniche e passò nelle mani di privati che lo trascurarono facendolo decadere: nel 1875 fu comprato dall’onorevole Federico Capone di Altavilla Irpina che sperava di poterlo restituire ai Camaldolesi; nel 1906 fu venduto al barone Russo Carlo Pontus de Knorring che fece abbattere le celle dei monaci, costruire un salone sull’ingresso dell’eremo e sopraelevare un piano sulla foresteria e l’infermeria; nel 1915 la collina fu acquistata dall’ingegnere Antonio Amodio di Torre Annunziata che affidò ai coloni tutta la tenuta; nel 1943 fu ceduta alla baronessa tedesca Maria Ursula von Stohrer che nel periodo bellico non poté seguire la conduzione della sua proprietà.
Durante il conflitto si susseguirono batterie antiaeree, un comando tedesco e poi gli alleati. La baronessa, intenzionata a disfarsi della collina, preferì tra i tanti pretendenti un ordine religioso e così nel 1954 i Padri Redentoristi acquistarono il colle che divenne Colle Sant’Alfonso nel nome di Sant’Alfonso de’ Liguori. Dopo lunghi e gravosi lavori di restauro e ricostruzione, il 29 settembre 1959, festa di San Michele, Monte Sant’Angelo ritornò al suo antico splendore di vita religiosa e culturale.
Dopo un anno si iniziarono i lavori per il nuovo edificio dello Studentato per i seminaristi del corso di teologia e del liceo, mentre per la chiesa i lavori di ripristino durarono più a lungo: bisognava riparare gli stucchi e gli altari, restaurare le tele, rifare la facciata principale. Il 7 aprile del 1963 fu riaperta al culto dei fedeli.

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