NOZZE BAGNATE - NOZZE ASSICURATE

Polizze contro rischi del gran giorno

Elysa Fazzino riprende un articolo de "Il sole 24 Ore", in merito alle polizze per i rischi del giorno delle nozze.Queste assicurazioni sul matrimonio non sono ancora presenti in Italia, sono invece attive da anni in altri paesi quali Spagna, Inghilterra, Francia, Olanda e Stati Uniti.

Nell'articolo sono presenti esempi reali e costi per ogni singolo stato.

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LUNA DI MIELE: FORMENTERA

Itinerari per il viaggio di nozze: Le Isole Baleari


Non distante dalla più nota Ibiza, anzi quasi a congiungersi con essa, Formentera è l'isola minore delle Baleari, e per anni ha costituito la meta "dimenticata" dell'arcipelago. Lo stesso nome che deriva dal romano, cioè granaio del frumento, bene sintetizza la vocazione agricola dell'isola che solo in tempi recenti si è convertita al turismo, mettendo in gioco le sue belle spiagge, forse le più belle del Mediterraneo.
Formentera è un isola caratterizzata dal vento che batte con regolarità le sue coste. Non ci sono montagne elevate come nelle altre isole delle Baleari, il punto più alto raggiunge solamente i 190 m di altitudine presso El Pilar (La Mola) e pertanto anche la vegetazione risulta meno fitta e principalmente relegata nella punta occidentale dell'isola, anche se questa carenza è in parte compensata da magnifici esempi di pini dai grandi ombrelli chiomati.
Arrivando via mare il punto d'approdo si trova a La Savina, il porto di Formentera, che non offre emozioni particolari ma è ben dotato di ristoranti e alberghi, ed è possibile noleggiare un auto o dei motorini.Il centro princiaple si trova appena nell'interno dell'isola, a Sant Francesc Xavier dove si trova la caratteristica chiesa di San Francesco, un tempo fortino che proteggeva l'isola dalle incursioni dei corsari. In questa località è presente un tipico mercatino ed altre possibilità di shopping.
Nella parte settentrionale si possono visitare le Saline, che possono offrire spunti per splendide foto, con il contrasto del bianco del sale e delle acque delle vasche che assumuno colorazioni arrossate. Le saline ormai praticamente abbandonate sono divenute delle splendide riserve naturali e ospitano stagionalmente varie specie di uccelli. Non lontano si trova la spiaggia più famosa di Formentera: Es Pujols. La spiaggia chiara, adornata da dune, digrada lentamente verso il largo e l'acqua passa tutte le tonalità del turchese pirma di confondersi, al largo, con il blu del cielo. La zona è ben fornita dal punto di vista alberghiero e turistico, come nei quartieri di Punta Prima e di Sa Roqueta, e il più delle volte il turista distratto decide di fermarsi qui, ma sono le zone più affollate dell'isola e chi cerca il puro relax è meglio che si sposti nelle cale più remote dell'isola.Ad esempio Cala Sahona noffre una spiaggia tranquilla, chiusa alla estremità da rocce rosse e con una bell'acqua trasparente quanto quella di una piscina.
Verso occidente, lungo la strada che conduce a El Pilar, da non perdere è il villaggio di Es Calo, caratterizzato da una alternanaza di spiagge sabbiose e costa rocciosa. Qui potrete trovare il vostro angolo di spiggia in assoluta tranquillità e godere del mare pulito dove è un piacere passare le ore facendo snorkeling. El Pilar possiede un bellissimo mirador, da cui ammirare il panorama dell'isola e con lo sguardo che riesce a spingersi fino a Maiorca nelle giornate più limpide.
L'ultima spiagga da segnalare, ma non la meno interessante, è la Playa de Migjorn sulla costa meridionale. La spiggia è lunghissima, circa 5 km, e quindi consente di isolarsi dal resto del mondo, tanto che spesso alcune aree vengono utilizzate dagli amanti della tintarella integrale. E' situata nella zona meno sviluppata turisticamente e pertanto è quella che conserva l'aspetto originale di Formentera, che invece, un po' alla volta. rischia di scomparire nelle altre zone dell'isola, più soggette ai grandi flussi turistici.

(tratto da www.ilturista.info)

FAI DA TE: VIDEOCORSO PREPARAZIONE BOMBONIERA

Bomboniere "Fai da te" - Preparazione Bomboniera

In questo video vi viene mostrata la procedura guidata per confezionare da soli una bomboniera. Il materiale usato è indicativo e potrete variare il tutto con la vostra fantasia.

UNGHIE PERFETTE - TECNICHE DI RICOSTRUZIONE

Ricostruzione unghie: alcuni consigli per scegliere

Se dovete partecipare ad un evento importante o semplicemente volete sfoggiare nella vostra vita quotidiana delle mani impeccabili, la ricostruzione unghie o nail art fa al caso vostro. Avendo a disposizione una vasta gamma di soluzioni è difficile trovare quella che meglio si adatti alle vostre esigenze. Se decidete di ricostruire le unghie in vista di un evento, ma intendete mantenere la ricostruzione anche nel corso dei mesi successivi, vi consigliamo di muovervi con dovuto anticipo, in linea di massima almeno uno o due mesi prima della fatidica data, soprattutto se le vostre unghie sono corte e fragili. Se invece desiderate avere mani e piedi da vip soltanto per una serata consigliamo di applicare delle estensioni, meno naturali e durature delle unghie ricostruite, ma adatte per chiunque desideri delle mani perfette soltanto per una serata.
Tecniche: Tramite resine, gel, fiberglass o estensioni si potranno avere mani curatissime in brevissimo tempo. Vedremo in breve le tecniche più comuni soffermandoci sulla ricostruzione unghie con gel , il metodo più richiesto attualmente.
Resina: La ricostruzione con la resina si realizza spalmando sull’unghia una miscela composta da polveri e un liquido catalizzatore. È la soluzione ideale per chiunque abbia le unghie particolarmente corte.
Tips: Vengono applicate delle estensioni, utilizzando una colla resina. È la soluzione ideale per chiunque desideri delle unghie perfette soltanto per una serata.
Gel: Il metodo più innovativo e popolare è la ricostruzione con gel, che permette di allungare le unghie pur mantenendo un aspetto naturale. Il vantaggio di questa tecnica, che richiede un investimento economico ed una cura costante, è la durata nel tempo e l’alta qualità a livello estetico. La ricostruzione unghie con gel è effettuata in due fasi: la fase di ricostruzione e la fase di manutenzione. Nella fase di ricostruzione, si applica sull’unghia limata una tip (estensione di plastica) o un supporto (cartina) su cui è spalmato un gel trasparente che sarà catalizzato sotto la lampada a raggi ultravioletti. Il gel costituirà la base dell’unghia su cui applicare lo smalto o le altre decorazioni. Dopo la prima fase di ricostruzione, inizia la manutenzione: ogni due o tre settimane bisognerà ritoccare il gel (si limerà un pochino la vecchia estensione e si spalmerà del gel fresco).
Il risultato della prima seduta non sempre rispecchia le proprie aspettative. Se decidete di allungare le unghie, tenete presente che l’estensione tende a staccarsi se la base dell’unghia è troppo corta. Inoltre alcuni materiali utilizzati non garantiscono l’elasticità necessaria e si scheggiano facilmente. Se avete sinora portato le unghie corte, ricordate che sono necessari alcuni giorni per abituarsi alle unghie lunghe. Una volta consolidata la lunghezza delle unghie, potrete provare la french manicure che consiste nell’applicazione di gel bianco sulla punta delle unghie e gel naturale per tutta la lunghezza. La French manicure è la soluzione ideale per un matrimonio o per una serata chic. A questo punto è di fondamentale importanza decidere se preferite affidarvi ad un centro estetico o provare un kit di ricostruzione unghie fai da te.
Centro estetico: La ricostruzione unghie in centro estetico offre il vantaggio di potersi affidare ad un centro specializzato nella ricostruzione unghie. Gli Stati Uniti, per esempio, vantano il primato di personale qualificato nella ricostruzione unghie. In Italia, i centri specializzati sono comparsi solamente negli ultimi anni, e, fatta eccezione per le grandi città, i tempi d’attesa per i trattamenti sono piuttosto lunghi (soprattutto nei centri estetici migliori). La ricostruzione unghie in centro estetico è la soluzione ideale per chiunque si avvicini per la prima volta a questo metodo, ma si consiglia di scegliere sempre centri estetici affermati. Gli strumenti delle estetiste, infatti, se non propriamente disinfettati e sterilizzati, possono diventare vettori per la trasmissione di germi e malattie (soprattutto pinzette e forbicine). Lo svantaggio principale dei centri estetici è l’alto prezzo di listino dei trattamenti di ricostruzione unghie. Per esempio, il prezzo di listino della ricostruzione unghie è circa 100 euro e ciascun refill costa circa 30 euro.
Kit ricostruzione unghie fai-da-te:
è la soluzione ideale per chiunque decida di ricostruire le unghie senza sostenere spese eccessive. In linea di massima, i kit presenti sul mercato contengono gli strumenti di base necessari. Prima di procedere alla scelta del kit è consigliabile verificare che il set contenga alcuni articoli indispensabili:
• Lampada U.V. possibilmente dotata di timer
• Gel modellante
• Gel bianco e gel rosa per french manicure
• Tip o cartine (controllate il rapporto quantità prezzo e considerate che all’inizio per ogni intervento servono più di dieci cartine)
• Pennello per spalmare il gel
• Solventi, colla per unghie
• Matita bianca per french manicure
• Lime e limette
• Glitter e brillantini per la decorazione delle unghie.
Alcuni kit contengono anche oli per le cuticole, creme esfolianti, oli addolcenti, in linea di massima prodotti facilmente reperibili sul mercato, che se contenuti nella confezione contribuiscono ad aumentarne il costo. E necessario inoltre accertarsi che i gel contenuti nel kit non contengano sostanze nocive. Alcune sostanze potrebbero danneggiare o indebolire l’unghia naturale.

LE CHIESE DI POSITANO (SA): S.Maria Assunta

Parrocchia S. Maria Assunta in Positano

La storia della chiesa di Santa Maria Assunta è legata a quella del monastero benedettino di Santa Maria, che secondo una tradizione non documentata sarebbe stato eretto in occasione dell’arrivo a Positano dell’icona bizantina della Madonna, ancor oggi venerata nella nostra chiesa. Più verosimilmente, invece, l’abbazia fu fondata nella seconda metà del sec. X; il primo cenno documentale di essa lo ritroviamo in un manoscritto della fine del sec. XI, con il quale il duca Sergio di Sorrento concedeva all’abate Mansone del Monastero di Santa Maria di Positano la libera navigazione nelle acque del suo ducato.
L’abbazia godette di un grande prestigio fin verso la metà del sec. XV, quando l’ultimo abate benedettino, Antonio Acciappaccia di Sorrento, e i suoi monaci, forse spaventati dalle incursioni di predoni cilentani, abbandonarono il monastero. Dopo alcuni anni esso fu affidato a un abate commendatario nella persona di Nicola Miroballi, successivamente eletto arcivescovo di Amalfi. Tra gli abati commendatari che ressero l’abbazia di Positano ricordiamo il cardinale Vincenzo Maria Orsini, divenuto poi Papa Benedetto XIII. Tranne qualche eccezione, il periodo degli abati commendatari fu nefasto per la nostra chiesa. Del monastero si persero gradualmente finanche le tracce architettoniche, mentre la chiesa deperiva sempre più, nonostante i continui richiami degli arcivescovi di Amalfi e un profondo rifacimento cui fu sottoposta, a cura dell’abate Pirro Giovanni Campanile, nei primi anni del sec. XVII.
Nel 1777 l’ultimo abate commendatario, Liborio Marra, fu di fatto esautorato dal clero locale che pose mano ai restauri del tempio. I lavori durarono circa cinque anni; il 10 agosto 1783 l’arcivescovo Mons. Antonio Puoti consacrò la chiesa totalmente rimessa a nuovo e il 15 agosto successivo incoronò l’icona della Madonna con una corona d’oro.
L’icona bizantina è verosimilmente giunta a Positano nel sec. XII ad opera dei monaci benedettini, i quali, a bordo delle loro navi, percorrevano le rotte commerciali e di pesca lungo le coste dell’Italia meridionale. Un documento conservato nell’archivio parrocchiale ricorda la dedicazione di una chiesa ad onore della Beata Vergine Maria nell’anno 1159 ad opera di Giovanni II vescovo di Amalfi.
La tradizione popolare, invece, vuole che l’icona sia giunta a Positano in modo prodigioso. Essa faceva parte del carico di un veliero proveniente dalle regioni orientali; giunta al largo di Positano, la nave incappò in una forte bonaccia che ne fermò la navigazione. Invano i marinari fecero ricorso a tutta la loro esperienza per riprendere il viaggio, gettando a mare una parte del carico. Poi, ad un tratto, sentirono una voce: "Posa, posa!". Il pensiero corse subito a quella effigie della Madonna col Bambino: il prodigio fu interpretato come manifestazione della volontà della Vergine di restare in quel luogo. Il capitano diede ordine di dirigere la prua verso terra e la nave riprese a muoversi. Giunti a riva, i marinai consegnarono l’icona agli abitanti di Positano, i quali l’accolsero con gioia ed edificarono un tempio in suo onore nei pressi della spiaggia.
Anticamente Positano era affidata alla protezione del martire San Vito, del quale si conserva un pregevole busto reliquiario, di scuola napoletana del sec. XVI. È una delle più pregevoli opere della Costiera Amalfitana. Il capo, sbalzato in argento, probabilmente anteriore di un secolo, presenta elementi della scuola dei Laureana: appare eseguito su un modello vivente, come testimoniano le orecchie trattate con individuale naturalezza. La capigliatura presenta larghe ciocche, lisce, con un vivo gioco di piani. Il naso è dritto come il mento, le labbra sono sottili, Singolare è il trattamento della pupilla negli occhi appena incavati. Il busto è più convenzionale, decorato a grandi "ramages" su fondo sabbiato, inteso come vestito di giubba chiusa da graffe, sopra una camicia con il collo pieghettato. Su di una graffa è incisa data del 1599. Sulla graffa grande, divise da un calice ed ostia, si leggono le parole: SANTE VITE PROTECTOR POSITANI. Sul bordo inferiore del busto vi è l’iscrizione: REGE PHILIPPO TERCIO OPUS HOC COSTRUENDUM CURARUNT SUMTIBUS CONFRATERNITATIS MONTIS CORPORIS CHRISTI GUBERNATORES EIUSDEM – HONORATUS PORCIUS A. ET M. D. MARCUS AURELIO DURSO SILVESTRO MIRELLA DOMINICUS REMITA E P. MAX. CLEMENTE OTTAVO (Durante il regno di Filippo Terzo con i mezzi della Congregazione del Corpo di Cristo i governatori della stessa Onorato Porzio [...] Marco Aurelio D’Urso Silvestro Mirella Dominico Romito fecero fabbricare quest’opera durante il pontificato di Clemente VIII).
La chiesa così come oggi si presenta al visitatore risale ai lavori compiuti tra il 1777 e il 1782, ed ai restauri degli stucchi e delle dorature realizzati circa un secolo dopo. Altri interventi particolari furono attuati nel 1982 per adeguare il tempio alle esigenze della riforma liturgica voluta dal Concilio Vaticano II.
Sopra l’altare maggiore si erge il tempietto con l‘icona bizantina; ai lati dell’abside vi è il coro in noce massiccio alle cui estremità due nicchie custodiscono l‘Addolorata (a destra) ed un pregevole Cristo alla colonna opera di Michele Trillocco del 1798 (a sinistra).
A destra dell’altare maggiore vi è la cappella di Santo Stefano all’interno della quale è custodita la statua lignea settecentesca della Madonna con Bambino. A sinistra c’è la cappella del SS. Sacramento.
Nel transetto, a destra, vi è l’altare della Circoncisione con un bel dipinto opera di Fabrizio Santafede datato 1599; di fronte a questo, l’altare della Madonna del Carmine con un dipinto proveniente dalla Certosa di Serra San Bruno in Calabria.
L’aula della chiesa è divisa in tre navate con cinque archi. Lungo la navata sinistra, procedendo verso l’uscita, dopo una porta laterale, si trovano le cappelle del Crocifisso, dell’Annunziata, di San Vito e di San Nicola di Bari; in quest’ultima è allestito un artistico presepe con pastori originali del 700. Lungo la navata destra, dopo l’accesso alla sacrestia, si trovano le cappelle di Sant’Anna, Sant’Antonio, Immacolata e San Biagio.
Sopra la porta centrale vi è la cantoria con il maestoso organo meccanico inaugurato nel 2000. A destra un piccolo ambiente custodisce un delizioso fonte battesimale.
Nell’arco di confluenza tra la navata destra e il transetto si può ammirare, sul lato destro, un pregevole bassorilievo (forse un antico reliquiario di San Vito) datato 1506. Di fronte ad esso una lapide del 1600 che ricorda la nomina ad abate commendatario di Positano del prete napoletano Pirro Giovanni Campanile: la lapide è sormontata da un bassorilievo con lo stemma dell’abate.
In sacrestia un quadro raffigurante il Cristo con la croce, risalente alla fine del sec XVI, fino a qualche anno fa collocato sopra l’altare del SS. Sacramento, un tempo sede dell’antica Congregazione o Confraternita del Corpo di Cristo.
Uscendo sul sagrato, a pochi passi dalla chiesa si erge il campanile, riedificato nel 1707 per opera di uno sconosciuto frate cappuccino ricordato in un frammento di lapide che si trova attualmente murata sulla parete esterna della chiesa lungo la via Vito Savino. Al disopra della porta del campanile è murato un bassorilievo di epoca medioevale raffigurante un pistice e sopra di esso una lapide posta nel 1902 a ricordo del positanese Flavio Gioia. inventore della bussola.

Recapiti
Piazza Flavio Gioia
84017 Positano (SA)
tel e fax 089875480

FAI DA: VIDEOCORSO SACCHETTINO PORTACONFETTI

Bomboniere "Fai da te" - Sacchettino Portaconfetti

In questo video vi viene mostrata la procedura guidata per confezionare da soli un sacchettino portaconfetti adatto sia per matrimonio che altre ricorrenze. Il materiale usato è indicativo e potrete variare il tutto con la vostra fantasia.

QUANDO SPOSARSI E' UNA VERA MALATTIA

Competitive wedding: L'ansia di organizzare matrimoni


Gli inglesi la chiamano sindrome da «competitive wedding»: è l'ansia di organizzare matrimoni più fastosi di quello degli altri

Il 60% delle donne inglesi ammette di voler stupire gli invitati

LONDRA (Gran Bretagna) - Sposarsi? Una faticaccia. Anzi, peggio. Una vera e propria malattia, nota come sindrome da «Competitive Wedding» (matrimonio competitivo), che colpisce oltre la metà delle sposine inglesi, più preoccupate di impressionare amici e parenti con ricevimenti da favola e trovate al limite del buon gusto che di dimostrare quanto davvero siano innamorate dei rispettivi partner.

L'INDAGINE - E’ stata un’indagine della TK Weddings, agenzia specializzata nell’organizzazione di matrimoni, ad evidenziare il nuovo trend: su 1.000 future spose, infatti, il 59% ammette di cercare la reazione a sensazione degli invitati, spesso lasciati a bocca aperta da idee quantomeno bizzarre ma spacciate per «assolutamente glamour», e di essere disposte a tutto (debiti compresi) pur di avere il «matrimonio perfetto», mentre solo un risicato 26% predilige l’aspetto romantico della vicenda.

LE SPOSE VIP - Ovviamente, gli esempi famosi non aiutano a modificare l’andazzo che, al contrario, viene proprio incentivato da certe cerimonie passate alla storia più per la componente kitch che per aver sancito l’unione di due persone innamorate. E se la prima a scendere in campo in questa sorta di «battaglia delle spose» è stata Victoria Beckham fu Adams, che impalmò il bel David nella sensazionale cornice del Luttrellstown Castle di Dublino il 4 luglio del 1999, da allora ogni moglie di un calciatore mediamente conosciuto della Premier League ha fatto a gara per battere le invidiose colleghe, progettando cerimonie sempre più grandiose e costose. Tanto a pagare non erano mai loro.

LE COMUNI MORTALI- Nel caso, invece, delle comuni mortali dirette all’altare, la sindrome da «Competitive Wedding» diventa pericolosissima perché si accompagna a stress e discussioni e, soprattutto, fa lievitare le spese oltre l’immaginabile. Non a caso, negli ultimi dieci anni, il costo medio di una cerimonia di nozze è raddoppiato, raggiungendo la ragguardevole cifra di 18 mila sterline (poco più di 26 mila euro), in pratica 60 sterline (circa 88 euro) al minuto. Ma, stando al sondaggio, alle dolci sposine pare importare poco, visto che oltre la metà ammette di essere disposta a fare qualunque sacrificio economico pur di avere il giorno da favola che hanno sempre sognato e di svolgere addirittura un secondo lavoro per pagare i conti delle nozze.

DENARO E PERSONALITA' - «Tutte le ragazze che si sposano vogliono che il loro matrimonio sia diverso da quello degli altri – spiega Tamryn Kirby, responsabile della TK Weddings al Daily Express – ma quello che sembrano aver dimenticato è che il modo migliore per raggiungere questo scopo è usare la propria personalità piuttosto che aprire il portafoglio e basta. Le spose dovrebbero imparare a privilegiare i loro gusti, a pensare a quello che piace loro e a quello che, invece, detestano, piuttosto che affannarsi a cercare la cosa più dispendiosa di tutte, convinte che sia anche la più bella e la più originale». Insomma, secondo gli esperti, il rischio cafone è davvero dietro l’angolo della navata della chiesa, che di solito si percorre in un tripudio di sete e merletti da 1.000 sterline in su, mentre le amiche rosicano. «Molte coppie – conclude la Kirby - sono convinte che l’unico modo per avere un matrimonio da ricordare sia quello di pagare, pagare, pagare. Ma non è affatto così, perché una cerimonia nella quale i reali sentimenti degli sposi prevalgono sul denaro impressiona molto di più gli invitati».

(Tratto da: Corriere.it)

LUNA DI MIELE: POLINESIA

Itinerari per il viaggio di nozze: La Polinesia

Polinesia, un nome che evoca tramonti infuocati, mari incontaminati e popolazioni davvero ospitali che ti accolgono con un sorriso aperto e qualche fiore in dono. Ma non si tratta di luoghi comuni, questa è l'essenza della Polinesia francese come la colse Gauguin nei suoi esotici dipinti. La Polinesia francese è composta da vari arcipelaghi, cinque per l'esattezza, e ognuno ricco di fascino e luoghi da scoprire: Arcipelago delle Isole Australi, Isole Gambier, Arcipelago delle Tuamotu, Isole delle Società e Arcipelago delle Marchesi.
Le Isole Australi sono l'arcipelago più meridionale, posizionandosi al di sotto del tropico del capricorno e quindi un po' al margine dei flussi turistici alla ricerca del caldo a tutti i costi. Per questo forse sono le isole più vere, dove la cultura polinesiana ha ricevuto la minor contaminazione del mondo occidentale. Rurutu e Tubai sono i centri principali e Rurutu risolta interessante peru una caratteristica unica nel suo genere, la presenza di numerose cavità carsiche ricche di stalattiti come quella di Anaaeo.
All'estremità orientale della Polinesia francese è situato l'arcipelago delle Gambier, distante quasi 1.700 da Thaiti! Il fascino di queste isole risiede nel fatto che si tratta quasi esclusivamente di atolli, molto spettacolari che offrono possibilità di snorkeling e divng per ogni livello. Famose sono le perle di Mangareva, l'isola più importante, dove la coltura delle ostriche è molto praticata. Qyeste isole sono davvero dei gioielli ed è un peccato che la loro fama venga offuscata dalla presenza ingombrante di Mururoa, atollo dove il governo francese ha effettuato test nucleari nel passato.
Le Tuamotu sono celebri per le loro perle nere oltre che per i meravigliosi fondali ricchi di pesci e coralli. Rangiroa e Tikenau sono i centri piàù interessanti, il primo famoso per la grande laguna (la seconda nel mondo) racchiusa dalla collana di isolette e canali che la conformano, mentre Tikenau è rinomata per la qualità delle acque e per la possibilità di incontrare mante, squali e altri pesci coloratissimi presso Tueiava pass.
Il cuore della Polinesia rimangono comunque le Isole delle Società, a loro volta suddivise in due sottogruppi, le Isole del Vento (Thaiti, Morea, Maiao) , più meridionali, e le Isole Sottovento, poste più a nord celebri per l'atollo di Bora Bora e l'isola di Raiatea. Thaiti è sicuramente il cuore fondamentale di tutta la polinesia e il profilo di Tahiti Nui con i vulcani possenti (oltre 2.000 m di altitudine) è inconfondibile. L'atra "metà" dell'sola, Thaiti Iti è collegata alla prima da una stretta lingua di terra. Papeete è il grande centro urbano e forse il suo grande sviluppo recente ha un po' alterato la sua atmosfera idilliaca del secolo aappena scorso. Ma comunque l'isola offre moltissimo e di certo non vi annoierete a visitare le Grotte di Maraa, oppure la spiaggia di PaparaMoorea è anch'essa splendida e in più si trova apochi km da Thaiti che quindi rimane sempre visibile, dando un tocco di magia al paesaggio. Infatti al Belvedere di Toatea i tramonti e le albe sono uno spettacolo di grande intensità. Poi c'è il mare, splendido ovviamente come in tutta la Polinesia, e per chi ama la natura una cascata splendida si trova a Afareaitu.
Bora Bora è invece il gioiello indiscusso di tutto il Pacifico, la perla delle Isole di Sottovento. La laguna dell'isola è semplicemente meravigliosa e cercare di descriverla è una mission impossible. Le sfumature del turchese che vira al blu, il bianco delle spiagge possono essere pienamenti compresi solo quando si arriva in areo e si sorvola l'atollo prima dell'atterraggio. Poi la giornata passata a Punta Matira, sulla spiaggia bianca e il paesaggio mozzafiato, rimarrà una delle pietre miliari dei vostri ricordi!
E infine giungiamo alle Marchesi, le isole più vicine all'equatore, un po' al margine della Polinesia e quindi anch'esse vere e solitarie, caratteristiche non da poco agli occhi del viaggiatore più esigente. Nuku Iva è l'isola più imponente con montagne ricoperte da foreste, e la splendida Valle di Hakaui caratterizzata da picchi rocciosi rivestiti da folta vegetazione. Uno dei posti più suggestivi in assoluto in tutta la regione! Poi a Hiva Oa, doveroso è l'omaggio al grande Gauguin, qui sepolto, nella terra dei tramonti e del sole che tanto l'aveva rapito.

(tratto da
www.ilturista.info)